Domande frequenti sul Sinodo

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domande frequenti sul sinodo

DOMANDE FREQUENTI SUL SINODO

(testo divulgativo a titolo informativo)

 

Cosa è il Sinodo dei Vescovi?

Il Sinodo dei Vescovi è stato istituto da San Paolo VI il 15 settembre 1965 con il Motu Proprio Apostolica Sollicitudo. La sua istituzione è avvenuta nel contesto del Concilio Vaticano II che, con la Costituzione Dogmatica Lumen gentium (21 novembre 1964), si era ampiamente concentrato sulla dottrina dell’episcopato, sollecitando un maggior coinvolgimento dei Vescovi cum et sub Petro nelle questioni che interessano la Chiesa universale.

Così il Decreto conciliare Christus Dominus (28 ottobre 1965) descrive il neo-istituito Organismo: «Una più efficace collaborazione al supremo Pastore della Chiesa la possono prestare, nei modi dallo stesso Romano Pontefice stabiliti o da stabilirsi, i Vescovi scelti da diverse regioni del mondo, riuniti nel consiglio propriamente chiamato Sinodo dei Vescovi. Tale Sinodo, rappresentando tutto l’episcopato cattolico, è un segno che tutti i Vescovi sono partecipi in gerarchica comunione della sollecitudine della Chiesa universale» (n. 5).

Nel corso degli anni la normativa sinodale ha subito successivi miglioramenti, di cui offrono testimonianza le diverse edizioni dell’Ordo Synodi Episcoporum pubblicate tra il 1966 e il 2006. Nel frattempo, il Codice di diritto canonico (25 gennaio 1983), canoni 342-348, e il Codice dei canoni delle Chiese Orientali (18 ottobre 1990), canone 46, hanno integrato il Sinodo nel diritto universale della Chiesa, precisandone la natura e il funzionamento.

Recentemente Papa Francesco, con la Costituzione Apostolica Episcopalis communio (15 settembre 2018), ha profondamente rinnovato il Sinodo dei Vescovi, inserendolo nella cornice della sinodalità come dimensione costitutiva della Chiesa, a tutti i livelli della sua esistenza. In particolare, il Sinodo è compreso come un processo articolato in tre fasi: la fase preparatoria, in cui ha luogo la consultazione del Popolo di Dio sui temi indicati dal Romano Pontefice; la fase celebrativa, caratterizzata dal raduno assembleare dei Vescovi; la fase attuativa, in cui le conclusioni del Sinodo approvate dal Romano Pontefice devono essere accolte dalle Chiese. La fase centrale, in cui si svolge l’opera di discernimento dei Pastori, è in tal modo preceduta e seguita da fasi che chiamano in causa la totalità del Popolo di Dio, nella pluralità delle sue componenti.

Il Sinodo – che si avvale di una Segreteria Generale composta da un Segretario Generale, un Sotto-Segretario e alcuni speciali Consigli di Vescovi – si riunisce in diversi tipi di Assemblea: in Assemblea Generale Ordinaria, per le materie che riguardano il bene della Chiesa universale; in Assemblea Generale Straordinaria, per questioni di urgente considerazione; in Assemblea Speciale, per temi che toccano maggiormente una o più regioni determinate. Al Romano Pontefice compete, inoltre, convocare un’Assemblea sinodale secondo altre modalità da lui stabilite.

Ubicazione dell'Aula del Sinodo dei Vescovi - Città del Vaticano

aula del sinodo dei vescovi

Documenti di preparazione al Sinodo sui giovani

Documento preparatorio

Instrumentum laboris

Lista dei Partecipati

 

Elenco dei Partecipanti della XV Assemblea Generale Ordinaria 

Le reti sociali del Sinodo

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Copertura giornalistica

Durante la durata del Sinodo ci saranno alcune Conferenze Stampa e briefings giornalieri, che avranno luogo nella Sala Stampa della Santa Sede, in Via della Conciliazione 54.

Tutti i giornalisti che intendono partecipare devono essere accreditati presso la Sala Stampa della Santa Sede.

A questo link della Sala Stampa si trovano le informazioni relative all’Accreditamento giornalisti e operatori media:

http://press.vatican.va/content/salastampa/it/accrediti/pubblico/accredito.html

Se un giornalista vuole intervistare un Padre sinodale o un altro partecipante al Sinodo, è libero di contattarlo prendendo accordi privatamente.

Il giornalista accreditato può anche inviare la richiesta di intervista al email sinodo@salastampa.va , indirizzata al Padre sinodale o al partecipante al Sinodo. La Segreteria del Sinodo garantisce la consegna della richiesta al destinatario specifico. Dipenderà dall’interpellato rispondere in merito ed eventualmente prendere appuntamento fuori dall’Aula Paolo VI.

 

Come si svolgono i lavori del Sinodo

I lavori del Sinodo si svolgono in sessioni cui partecipano tutti i Padri sinodali nell‟Aula del Sinodo, dette Congregazioni generali, che si aprono con una Relazione “ante disceptationem” preparata dal Relatore generale del Sinodo. Schematicamente si possono distinguere tre fasi:

a. Durante la prima fase ciascun membro presenta agli altri la situazione della sua Chiesa particolare. Questo ricco scambio di esperienze di fede e di cultura sul tema del sinodo contribuisce a fare emergere una prima immagine della situazione della Chiesa, che necessita tuttavia di essere approfondita e perfezionata.

b. Alla luce di queste presentazioni, il Relatore Generale del sinodo redige una serie di questioni (raccolte nella Relazione “post disceptationem”) che dovranno essere dibattute durante la seconda fase, quando tutti i membri del Sinodo si dividono in gruppi – chiamati Circoli Minori (Circuli Minores) – secondo le diverse lingue. Le relazioni di ciascun gruppo sono lette in assemblea plenaria. In questa occasione i Padri Sinodali possono domandare chiarimenti sui temi esposti e fare i loro commenti.

c. In una terza fase i Circoli si dedicano formulare suggerimenti e osservazioni sotto una forma precisa e definita in modo tale che negli ultimi giorni l’assemblea possa procedere al voto di proposizioni concrete. Il lavoro iniziale dei Padri Sinodali, riuniti nei circoli, sfocia nella formulazione di differenti proposizioni sulla base della discussione nell’Aula del Sinodo e sulle Relazioni dei Circoli. Nei Circoli i Padri Sinodali possono votare su una proposizione con il “placet” (approvo) o “non placet” (non approvo). Le Proposizioni dei Circoli sono poi sottoposte al Relatore Generale e al Segretario Speciale e riunite in una Lista unificata delle Proposizioni, che viene presentata dal Relatore Generale in sessione plenaria. Quindi i Circoli si incontrano di nuovo per discutere delle proposizioni. Ed è in questo momento che i Padri Sinodali possono sottomettere i loro emendamenti individuali all’attenzione del circolo, il cui fine sarà di riunire tutti i voti provenienti da ciascun circolo e concernenti gli emendamenti alle proposizioni. Il relatore Generale e il Segretario Speciale danno il loro parere su questi emendamenti collettivi e decidono se conviene incorporarli o no nella Lista finale delle proposizioni e, in caso di rifiuto, devono darne la motivazione in un documento chiamato: Esame degli emendamenti. La Lista finale delle proposizioni viene quindi presentata in sessione plenaria, quindi sottomessa al voto di ciascun Padre Sinodale, che può decidere in favore o contro la proposizione.

Al termine di un’Assemblea Generale del Sinodo, il Segretario Generale archivia tutto il materiale in Segreteria Generale e redige la relazione conclusiva dei lavori per sottoporla al Santo Padre.

(fonte: Radio Vaticana 2008)

 

Lista di tutte le Assemblee Sinodali

Assemblee Generali Ordinarie

Assemblee Speciali

Assemblee Generali Straordinarie

 

(fonte: Vatican.va)